mercoledì 25 febbraio 2009

Si ritorna a blogspot...

Wordpress non è ancora pronto per noi scalmanati di seconda C quindi continueremo a postare su blogspot!!! Mi raccomando però commentate e leggete sempre i nostri articoli!!! XD XD

by Giorgiogoogle & Dory

domenica 15 febbraio 2009

tutti i film gratis!!!

Vi è mai capitato capitato di voler vedere un film gratis a non sapere dove vederlo?
Bè ecco a voi un sito:
http://www.vedogratis.com

by Giorgiogoogle

venerdì 13 febbraio 2009

Il puritanesimo

Nel 1563 alcuni prelati, tra cui Thomas Cartwright, Walter Travers e William Perkins si opposero sia all'uso, da parte degli ecclesiastici, del cappello e toga nella vita giornaliera e della cotta in chiesa, sia all'uso del segno della croce e alla musica d'organo in chiesa.
Nel
1572 John Field e Thomas Wilcox pubblicarono un appello, Admonition to the Parlament (Ammonimento al Parlamento), che esortava la chiesa anglicana ad abbandonare la struttura episcopale. Thomas Cartwright scrisse poi un secondo Ammonimento.
Quando
Giacomo I salì al trono nel 1603, i puritani scrissero la Millenary Petition (Petizione Millenaria), con la quale chiedevano nuove riforme e indissero nel 1604 una conferenza a Hampton Court, sotto la presidenza del re. Giacomo I però, convinto che l'eliminazione dei vescovi portasse alla successiva eliminazione del re (celebre la sua frase "No bishop, no king", "Nessun vescovo (equivale a) nessun re"), non appoggiò le richieste puritane; tuttavia concesse l'autorizzazione alla pubblicazione di una versione della Bibbia, denominata Authorised Version (versione autorizzata) o King James Bible (Bibbia di Re Giacomo).
Successivamente i puritani vennero perseguitati dall'arcivescovo di
Canterbury, William Laud e quindi dal re Carlo I e costretti ad emigrare in Olanda e nel New England, dove formarono uno dei nuclei dei futuri Stati Uniti d'America. Allo scoppio della guerra civile in Inghilterra nel 1642 i puritani, guidati da Oliver Cromwell, contribuirono all'arresto e all'esecuzione capitale dell'arcivescovo Laud nel 1645, nonché alla sconfitta e alla decapitazione del re Carlo I nel 1649.
Con l'ascesa al trono di
Carlo II e la successiva restaurazione della monarchia inglese nel 1660 i puritani vennero nuovamente perseguitati dalla chiesa anglicana e chiamati non-conformisti, in quanto si rifiutavano di obbedire all'Uniformity Act, emanato dal lord cancelliere Edward Hyde, primo conte di Clarendon (1662), che obbligava all'uso del Libro delle Preghiere della chiesa anglicana.
Altre leggi vennero fatte contro i puritani, in particolare il Corporation Act (
1661), che escludeva i non-conformisti dai pubblici uffici, il Conventicle Act (1664), che proibiva funzioni religiose non-conformiste e il Five Mile Act (1665), che proibiva ai pastori non-conformisti di avvicinarsi alle città.
Gugliemo III d'Orange, con il Tolerance Act (Atto di tolleranza), nel 1689, ridiede ai puritani libertà di culto.
Il puritanesimo iniziò a declinare gradualmente nel
XVIII secolo e rimase nella sua forma originaria soltanto in America fino all'inizio del XIX secolo, in particolare nel Rhode Island con Roger Williams e nel Massachusetts con Jonathan Edwards.
La teologia puritana era di stampo calvinista e comprendeva la predestinazione e il patto tra Dio e la comunità dei santi visibili, definita da Cartwright e Perkins come il patto di salvezza promessa ad Abramo da Dio esteso alla comunità dei cristiani.
I puritani credevano che, in virtù di tale patto, se il fedele avesse avuto fede in Cristo e nella Sua opera, si sarebbe salvato e che ogni individuo deve vivere in modo coerente la propria fede per poter ricoprire il ruolo a lui assegnato nella società secondo le proprie capacità.
Secondo i puritani la chiesa doveva essere svincolata dal potere
politico in quanto Cristo è il solo capo della chiesa; essi affermavano perciò la necessità che l'autorità suprema risiedesse in un gruppo di "anziani" eletti direttamente dai fedeli e la libertà da parte di ogni uomo di aderire o no ad una religione.
La loro spiritualità era basata sulla valorizzazione dell'interiorità e della
morale; inoltre essi si opponevano con forza alle feste e alle rappresentazioni teatrali che avevano caratterizzato l'epoca elisabettiana (sotto il protettorato di Oliver Cromwell in Inghilterra vennero chiusi tutti i teatri e i luoghi di divertimento.).
Il punto principale del Puritanesimo era la suprema autorità di
Dio sulle questioni umane, particolarmente nella chiesa, e specialmente come espresso nella Bibbia. Questa visione li condusse a ricercare la conformità individuale e collettiva agli insegnamenti biblici, e ciò li condusse ad inseguire la purezza morale fino al più piccolo dettaglio così come la purezza ecclesiastica al più alto livello.
A livello individuale, i puritani enfatizzarono che ogni persona avrebbe dovuto essere continuamente riformata dalla grazia di Dio per combattere contro il
peccato insito nell’uomo e fare ciò che è giusto davanti a Dio. Una vita umile ed obbediente sarebbe adatta ad ogni Cristiano.
A livello del corpo ecclesiastico, i Puritani credevano che il culto della chiesa avrebbe dovuto essere strettamente regolato da ciò che è comandato nella Bibbia (principio regolativo del culto). I puritani condannavano come
idolatria molte pratiche di adorazione, che i loro avversari difendevano con la tradizione, ignorando l'antichità di tali pratiche o il fatto che la loro adozione fosse ampiamente diffusa fra i cristiani. Come alcune chiese riformate nel continente europeo, le riforme puritane erano caratterizzate da pochissimi rituali e decorazioni e da un'evidente enfasi sul sermone. Essi eliminarono l'utilizzo di strumenti musicali nelle loro pratiche di culto, per diverse ragioni teologiche e pratiche. Fuori dalla chiesa comunque i puritani erano abbastanza appassionati della musica e la incoraggiarono in alcuni casi.
Un'altra importante distinzione era l'approccio puritano alle relazioni fra chiesa e stato. Essi si opponevano all'idea anglicana della supremazia del monarca nella chiesa (
erastianismo), e, come Calvino affermavano che l'unico capo della Chiesa celeste o terrena è Cristo (non il papa o l'arcivescovo di Canterbury). Comunque, credevano che i governi secolari fossero responsabili davanti a Dio (non attraverso la Chiesa, ma a fianco di essa) e che avessero il compito di proteggere e ricompensare la virtù, inclusa la "vera religione", e punire chi sbagliava – una politica che si può descrivere più come di non-interferenza piuttosto che di separazione fra chiesa e stato. I congregazionalisti, una parte del movimento puritano più radicale dei puritani anglicani, credevano che il diritto divino dei re fosse eresia, un credo che venne ancora più sostenuto durante il regno di Carlo I d'Inghilterra.
Altre importanti opinioni dei Puritani:
un'enfasi sullo studio privato della
Bibbia
il desiderio di educazione e illuminazione per le masse (specialmente perché i fedeli potessero leggere la Bibbia da soli)
il
sacerdozio universale
la percezione del
papa come Anticristo
la semplicità nel culto, l'esclusione di paramenti sacri, immagini, candele e altri oggetti.
alcuni approvavano la gerarchia ecclesiastica, ma altri cercarono di riformare la chiesa episcopale sul modello presbiteriano. Alcuni separatisti puritani erano
presbiteriani, ma la maggior parte era congregazionalista.
Oltre a promuovere l'educazione laica, per i puritani era molto importante che i pastori fossero colti e a passo con i tempi, che potessero leggere la Bibbia nelle versioni originali in
greco, ebraico e aramaico, che conoscessero la tradizione della chiesa antica e moderna e i saggi degli eruditi che erano molto spesso scritti in latino. Perciò molti dei loro ecclesiastici intrapresero studi rigorosi alle università di Oxford o di Cambridge prima di ricevere l'ordinazione. I loro passatempi consistevano nel discutere la Bibbia e le sue applicazioni pratiche, così come la lettura dei classici come Cicerone e Virgilio e incoraggiarono la composizione di poesie di argomento religioso.

by Giorgiogoogle,Dory,Gae Bau

TEATRO ELISABETTIANO



Il teatro elisabettiano è stato uno dei periodi artistici di maggior splendore del teatro britannico. Esso viene collocato tradizionalmente fra il 1558 e il 1625, durante i regni dei sovrani britannici Elisabetta I d'Inghilterra e Giacomo I d'Inghilterra. Il termine, nella sua accezione di teatro rinascimentale inglese, si estende ai fenomeni teatrali fioriti nel periodo che va dalla riforma anglicana alla chiusura dei teatri nel 1642, a causa del sopraggiungere della Guerra Civile, comprendendo quindi anche buona parte del regno di Carlo I. La produzione del periodo successivo al 1603 (anno della morte della regina) è talvolta definita in modo distinto come il teatro dell'età giacobita (jacobean) e presenta caratteri differenti dal precedente, di cui è l'evoluzione.
Il teatro di tutto il periodo viene tradizionalmente associato a due grandi figure: la regina Elisabetta (
1533-1603), da cui trae il nome, e il drammaturgo William Shakespeare (1564-1616), massimo esponente di questo periodo e considerato tuttora uno dei maggiori autori teatrali a livello mondiale.
By Dory & Giorgiogoogle!!!

giovedì 12 febbraio 2009

COME VA?

VI STATE PREPARANDO? SPERO ABBIATE CHIARA L'IMPORTANZA DEL LAVORO DI RICERCA E PREPARAZIONE DEI MATERIALI!! NON E' IL "TEMA" DEI BAMBINI DELLE MEDIE: E' UNA COSA DA "GRANDI".
VINCERETE LA SFIDA? RICORDATE CHE LAVORANDO SERIAMENTE TUTTO E' POSSIBILE!!
CORAGGIO MIEI PRODI...FATEMI VEDERE CHI SIETE!!
A.T.

Compito di Letteratura

300'
  • Periodo storico:papato ad Avignone
  • Petrarca:Cenni biografici
  • Poetica:Sapienza,cultura,la donna
  • Solo e pensoso:(parafrasi e commento).

OPPURE

  • Periodo storico:Importanza società mercanti,la peste
  • Boccaccio:Cenni biografici
  • Poesia:Descrizione dell'opera (decameron)
  • una novella a scelta:(analisi del testo)

400'

  • Umanesimo:(cenni storici)
  • Lorenzo il magnifico:(cenni biografici; poetica del carpe diem)
  • Il trionfo di Bacco e Arianna:(parafrasi e commento)

by Giorgiogoogle

compito di Letteratura!!

Ecco il titolo del compito di Letteratura di giovedì :
INDIVIDUA UN AUTORE
DEL '300 O DEL '400
E ANALIZZA LA SUA OPERA
INSERENDOLA NEL
CONTESTO STORICO DI
RIFERIMENTO
Vi conviene prepararvi altrimenti non avrete grandi risultati!
by Giorgiogoogle

lunedì 9 febbraio 2009

LA SCOMPARSA DI ELUANA ENGLARO!!!




Eluana Englaro, la donna in stato di coma vegetativo da 17 anni, è morta nella clinica La Quiete di Udine dove era ricoverata. La conferma della morte di Eluana Englaro è arrivata dalla presidente della Quiete, Ines Domenicali. «È morta, non so dire l’ora. Non chiedetemi altro». Poi, a comunicare che è morta alle 20:10, è stato il primario di rianimazione Amato De Monte. «Sì, ci ha lasciati. Ma non voglio dire niente, voglio soltanto stare solo». Queste le poche parole, pronunciate fra le lacrime, di Beppino Englaro, il papà di Eluana.«È un momento tragico». Sono le uniche parole che dice Vittorio Angiolini, avvocato della famiglia Englaro, dopo aver appreso la notizia della morte di Eluana. Decine di persone stanno cominciando a radunarsi davanti alla clinica La Quiete, le campane della città hanno accompagnato la notizia della morte e Davanti alla clinica i visi commossi e in lacrime di decine di persone che sostegno cartelli con la scritta «Udine è vicina a Beppino Englaro». La gente commossa dal tragico accaduto sta accendendo delle fiaccole fuori dalla clinica per dimostrare alla famiglia Englaro ed a Eluana che tutta l'Italia AMAVA E RISPETTAVA LA POVERA RAGAZZA CHE DOPO 17 ANNI DI COMA VEGETATIVO è SCOMPARSA FRA I LETTI E I MACCHINAR DELLA CLINICA ^LA QIUTE^ DI UDINE. Per questo fatto penso che siamo tutti un po' scossi e rattrisiti,dispiaciuti...
MI SENTO DI FARE LE MIE PIù CALAROSE CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA ENGLARO E SOPRATTUTTO AL PADRE BEPPINO ENGLARO CHE DOPO TANTE LOTTE è RIUSCITO A FARE ESAUDIRE LA VOLONTà ESPRESSA DALLA FIGLIA PRIMA DI ENTRARE IN COMA!!!
DIAMO TUTTI UN ULTIMO SALUTO E UN ULTIMO ABBRACCIO ALLA GRANDE E FORTE DONNA D'ITALIA --> ELUANA ENGLARO!!!




By
Dory!!

Brescia, 14enne stuprata e filmata

BRESCIA (9 febbraio) - Continuano le indagini dei carabinieri di Salò sulla vicenda della ragazzina di 14 anni stuprata dai compagni di scuola in un paese sulle montagne della Val Sabbia all'inizio di dicembre. Ieri mattina i primi arresti per sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo: quattro ragazzi, tutti tra i 14 e i 17 anni, accusati di essere responsabili dell'aggressione ai danni della ragazza. Almeno altre cinque ragazzini risultano coinvolte nello stupro, ma, non avendo ancora compiuto i 14 anni all'epoca dei fatti, non sono perseguibili dalla legge. La vicenda risale ad un sabato sera di inizio dicembre: la vittima, una 14enne, viene invitata a una festa dai suoi compagni di scuola lungo la statale del Caffaro, sulle montagne della Val Sabbia. La ragazza si fida dei suoi compagni e li segue, ma loro, durante la festa (alla quale era presente una quindicina di ragazzi), l'hanno fatta ubriacare e l'hanno chiusa in una stanza, violentandola per ore, sviziandola con il manico di un badile e immortalando sul telefonino le immagini dello stupro. Le stesse immagini che poi hanno inviato con degli mms sui telefonini di amici e che hanno permesso ai carabinieri di risalire agli aggressori. La ragazza è stata lasciata seminuda sopra un divano ed è stata trovata dalle amiche, che l'hanno svegliata con degli schiaffi. Vittima e aggressori nuovamente sul luogo dello stupro. Tra gli aspetti inquietanti della vicenda, c'è anche il ritorno degli aggressori e della vittima nella medesima casa solo una settimana dopo la violenza. Per quanto riguarda la ragazza, gli investigatori hanno detto che, probabilmente, voleva solo cercare di capire meglio cosa fosse successo e chi fosse stato il responsabile.Il gip: pulsioni animalesche. Nella sua ordinanza il gip del tribunale dei minori parla di «pulsioni animalesche» a proposito dei 4 minori bresciani arrestati. Le indagini, intanto, stanno rivelando una vicenda ancora più raccapricciante di quanto già emerso ieri. Il procuratore capo dei minori di Brescia, Emilio Quaranta, dal canto suo, ha parlato di «normalità del male», riferendosi agli atteggiamenti di indifferenza colti durante le indagini tra gli indagati. Codici: servono certezza della pena e campagne di prevenzione. «I casi di violenza sessuale che si stanno consumando in questi giorni - dice il segretario nazionale dell'associazione nazionale Codici, Ivano Giacomelli - non sono altro che il sintomo di un disagio che sta investendo la nostra società. La proposta di legge presentata questa mattina in merito alle "modifiche al codice di procedura penale" e che individua nella custodia in carcere la misura più idonea rappresenta sicuramente un segnale importante per punire tali atti di violenza. La certezza della pena insieme a campagne di prevenzione e associazioni come Codici che offrono consulenza alle vittime sono insieme le strategie più idonee ad arginare il fenomeno».In Italia - secondo i dati elaborati da Codici - 6 milioni 743mila donne dai 16 ai 70 anni hanno subito violenze, di cui un milione e 150mila nel 2006 e 1.400.000 ragazze sono state vittima di violenza sessuale prima dei 16 anni. In Europa il 12-15% delle donne subisce quotidianamente violenze domestiche che rappresentano la prima causa di morte tra i 16 e i 44 anni, ancora prima di cancro, guerre e incidenti.

by Giorgiogoogle

Usa: Obama, senza piano rilancio rischiamo catastrofe piu' grande

Milano, 09 febbraio - La crisi rischia di diventare una catastrofe piu' grande senza il piano di rilancio. Cosi' il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel corso di una conferenza in Elkhart. "Se non agiamo immediatamente, andranno persi ancora milioni di posti di lavoro e il tasso di disoccupazione diventera' a due cifre - ha aggiunto - molte persone perderanno le proprie case e le cure mediche. La nostra nazione cadra' in una crisi, che potrebbe essere difficile recuperare".

by Giorgiogoogle

Risultati della quarta giornata di ritorno di serie A

Ciao a tutti sono luck non scrivo da molto tempo però voglio ritornare a darvinotizie sportive.
per iniziare vi do i risultati della quarta giornata di ritorno di serie A:

CAGLIARI-ATALANTA 0-1

UDINESE-BOLOGNA 1-0

TORINO-CHIEVOVERONA 1-1

ROMA-GENOA 3-0

LECCE-INTER 0-3

CATANIA-JUVENTUS 1-2

FIORENTINA-LAZIO 1-0

PALERMO-NAPOLI 2-1

MILAN-REGINA 1-1

SAMPDORIA-SIENA 2-2

by luck
Salve ragazzi questa cosa che io sto per scrivervi è una cosa molto brutta. vi voglio parlare di quello che è accaduto ieri (non so se voi questa notizia l'avete sentita). Durante un allenamento di calcio di una squadra dilettante un giocatore è morto si dice che è stato per via di un attacco cardiaco, ma non è sicuro questo lo potrà dire solo l'autopsia se è vero o no. Mi viene da piangere
scrivendo questa parole e è giusto che lo sappiano tutti.

da slusenca

TENNIS, PENNETTA: ITALIA HA VINTO SUL CAMPO

"Adesso basta parlare dell'episodio di ieri, perché sia io che Francesca (Schiavone, ) abbiamo vinto sul campo e la Mauresmo contro di me ha avuto più di un'opportunità per vincere, tra cui anche un match point". Flavia Pennetta non si lascia condizionare dalla polemiche francesi e fa festa per la qualificazione azzurra in Fed Cup. La tennista brindisina ha sconfitto oggi Alize Cornet, bissando così il successo ottenuto ieri contro Amelie Mauresmo. Ieri la Francia ha polemizzato per la plateale protesta della Pennetta nel match contro la Mauresmo, chiedendo l'annullamento dell'incontro. "Sono entrata in campo concentrata perchè mi aspettavo bagarre da parte del pubblico", racconta la Pennetta al termine del match contro la Cornet, "invece devo dire che sono stati abbastanza sportivi. Capisco pure i fischi iniziali, in fondo l'errore l'ho fatto io". Ad aprile, l'Italia affronterà la Russia in semifinale: "Forse la squadra più forte di tutte. Ma in Fed Cup non si può mai dire e sono sicura che noi daremo il massimo", assicura la n.1 d'Italia. "Sarà un match tutto da vedere".

sono stanca!!
Ecco, l'ho detto a qualcuno!!
anche a questo serve il blog...sappiatelo!!
Vi voglio bene!!
A.T.

sabato 7 febbraio 2009

L'Etna!!! Il nostro vulcano più alto d'Europa




Neve fresca sotto gli scarponi e all'orizzonte il mare. Più su le nuvole e più giù la lava incandescente. Potrebbero sembrare le coordinate di un luogo immaginario e invece siamo sul vulcano attivo più alto d'Europa, l'Etna, che d'inverno, quando la sua cima è innevata, acquista un fascino insolito, col bianco abbagliante della neve intorno e il blu scintillante dello Ionio in lontananza. Sciare all'ombra del cono di un cratere su piste vista mare è un'esperienza davvero emozionante. Accade sul versante nord del vulcano, dove il punto di riferimento per gli sciatori è nel territorio di Linguaglossa, a Piano Provenzana, stazione sciistica che si estende tra gli alberi secolari dell'immensa pineta Ragabo, in un contesto che ricorda quello dei paesaggi alpestri. Qui si può praticare anche sci alpinismo, lungo sentieri fiancheggiati da pini e betulle. E (rivolgendosi alle guide)ci si può cimentare anche nella «grande traversata etnea», un trekking di alcuni giorni che si effettua percorrendo con gli sci i percorsi che attraversano il territorio del vulcano, dall'uno all'altro versante. Con le ciaspole ai piedi è possibile vedere da vicino la struttura dell'Osservatorio Vulcanologico di Pizzi Deneri, posta a 2850 metri di altitudine e costituita da due edifici a forma di igloo collegati tra loro da una serie di corridoi sotterranei all'interno dei quali sono ospitati i sismografi e i rilevatori dell'attività del vulcano nonché tutti i confort per ospitare per diversi giorni vulcanologi e studiosi. Più in basso, a 2030 metri di quota, si trova la Grotta del Gelo, il ghiacciaio perenne più meridionale d'Europa. Prima di avventurarsi fin qui, però, è bene sapere che la sua entrata, d'inverno, può essere completamente coperta dalla neve. Sul versante sud fanno da base per gli sciatori gli impianti di Nicolosi: qui stupisce il paesaggio offerto dalle strade che salgono allo storico Rifugio Sapienza, ai margini delle quali i boschi sono tagliati dalle colate laviche più o meno recenti. Da quota 1900 in su, poi, la sorpresa è ancora più grande: man mano che si sale, gli alberi si fanno sempre più radi fino a scomparire del tutto per lasciar spazio a pendii spogli e ad un paesaggio quasi lunare. Anche da qui, nelle giornate più terse, il panorama è superbo e si può ammirare il mare, stavolta quello del golfo di Catania...

ingiustizie

Perché se il Catania fa un gol regolare glielo annullano e invece ad esempio se l'Inter fa un gol irregolare glielo danno.Ad esempio il Catania nella partita contro il Napoli gli hanno annullato un gol che con un arbitro corretto glie lo avrebbero dato invece ad esempio all'Inter quando era contro la Roma gli hanno dato un gol che si vedeva benissimo che era fuorigioco.Per vedere il messaggio che c'è di sotto dovrete selezionarlo.Secondo me nel campionato italiano c'è qualcuno che si compra le partite come era successo alla Juventus che infatti era stata penalizzata,dovrebbero penalizzare anche altre squadre. by raptor

Sepang:strepitoso Capirossi


Continua la cavalcata di Loris Capirossi a Sepang. Fin dall'inizio dell'ultima giornata di prove, infatti, il pilota della Suzuki è stato molto veloce. Stoner è entrato brevemente in pista facendo un buon tempo subito, ma circa due decimi più lento di ieri e poi è rientrato ai box con il polso dolorante e sembra che riuscirà solo verso la fine della giornata. A causa di ciò è sceso dal podio di Sepang.Con la migliore delle Ducati ferma, Rossi si è migliorato e così Edwards.Assente Pedrosa, tornato anzitempo a casa per il riacutizzarsi di un dolore al ginocchio, la migliore Honda ufficiale in pista è stata quella di Toni Elias che appunto precede Casey, Vermeulen, Lorenzo e Dovizioso.Qualche piccolo progresso anche per Hayden, che paga però oltre un secondo ai più veloci. Miglior privato, per il momento, De Angelis.


I tempi alle ore 12:


1. Capirossi (Suzuki) 2.01.262 (10 di 24)


2. Rossi (Yamaha) 2.01.408 (8 di 13)


3. Edwards (Yamaha) 2.01.413 (7 di 14)


4. Elias (Honda) 2.01.560 (17 di 20)


5. Stoner (Ducati) 2.01.613 (5 di 10)


6. Vermeulen (Suzuki) 2.01.666 (4 di 29)


7. Lorenzo (Yamaha) 2.01.907 (21 di 41)


8. Dovizioso (Honda) 2.01.974 (26 di 28)


9. Hayden (Ducati) 2.02.497 (23 di 25)


10. De Angelis (Honda) 2.02.523 (19 di 21)


11. Gibernau (Ducati) 2.02.727 (12 di 19)


12. Kallio (Ducati) 2.03.008 (23 di 25)


13. Takahashi (Honda) 2.03.474 (17 di 25)


14. Canepa (Ducati) 2.03.987 (15 di 18)


15. De Puniet (Honda) 2.04.077 (7 di 21)


16. Toseland (Yamaha) 2.04.328 (12 di 12)


17. Fujiwara (Yamaha) 2.04.328 (14 di 29)


18. Yoshikawa (Yamaha) 2.05.684 (20 di 22)


by Giorgiogoogle


venerdì 6 febbraio 2009

Sorpreso a fumare marijuana il famoso nuotatore Meachel Pheals

sorpreso a fumare marijuana il famoso meacheal Pheals a una festa privata che metterà in pericolo la sua carriera da nuotatore, non se lo aspettavano da lui che aveva superato ogni limite portando a casa otto medaglie d'oro a Pechino stabilendo un nuovo record.Phelps appare in maglietta mentre aspira da un «bong», un contenitore di vetro generalmente utilizzato per fumare cannabis. La foto è stata scattata durante una festa privata nell’Università della Carolina del Sud, dove il campione di nuoto si era recato per visitare Jordan Matthews, una ragazza con cui Phelps usciva all’epoca. Secondo alcuni testimoni sarebbe stato lo stesso Phelps a portare il necessario andando fin da subito «fuori controllo». «E’arrivato con un gruppo di ragazze attirando l’attenzione del campus», rivela il tabloid. Già nel 2004 l’allora diciannovenne Phelps fu sorpreso a guidare sotto effetto di alcool. La notizia potrebbe pesare come un macigno sulle ambizioni olimpiche del nuotatore americano, che è intenzionato a bissare il successo di Pechino alle prossime Olimpiadi di Londra nel 2012. Il comitato che si occupa di anti-doping a livello mondiale prevede infatti il divieto di partecipare a competizioni sportive per quattro anni per gli atleti che facciano uso di stupefacenti.Dopo la pubblicazione delle foto il campione ha chiesto scusa. «Il mio è stato un comportamento deplorevole». Micheal Phelps ha così commentato la foto che lo ritrae ad una festa mentre fuma marijuana, ammettendo di aver fatto uso di stupefacenti. «Ho 23 anni e nonostante il successo che ho avuto in piscina mi sono comportato in modo adolescenziale ed inappropriato», si legge nella dichiarazione rilasciata dal pluridecorato nuotatore. Lo scoop era stato dato dal tabloid inglese News of the World che ha ottenuto una foto scattata all’otto volte campione olimpico durante una festa nell’Università della Carolina del Sud il 6 novembre scorso. Nell’immagine si vede Phelps mentre aspira da un «bong», un contenitore solitamente usato per fumare cannabis. «Mi dispiace e prometto ai miei fan ed al pubblico che non succederà un’altra volta», ha aggiunto il nuotatore. Nonostante le scuse però l’episodio potrebbe costare molto caro al nuotatore più famoso del mondo, intenzionato a bissare il successo di Pechino alle prossime Olimpiadi di Londra nel 2012. Il comitato sportivo che si occupa di anti-doping prevede infatti il divieto di partecipare a competizioni sportive per quattro anni per gli atleti che facciano uso di stupefacenti.La Federazione nuoto americana si è dichiarata «delusa» dal comportamento di Michael Phelps - che ha ammesso di aver fumato cannabis ed ha chiesto scusa, promettendo di non farlo più - aggiungendo tuttavia che «nessuno è perfetto». «Siamo evidentemente delusi dal comportamento di Michael, i nostri campioni olimpici sono modelli ammirati dalle persone di ogni età, in particolare dai giovani atleti», afferma la Federazione in un comunicato. «Ciò detto, ci rendiamo conto che nessuno è perfetto. Speriamo che Michael possa trarre la lezione da questo incidente e andare avanti nella direzione giusta». Secondo me più diventano famosi più fanno cose sgradevoli.

100!!!

Il numero di post in questo blog.Vorrei ringraziare la prof. A.T. e tutta la redazione del blog per questi 100 articoli uno più bello dell'altro!!!

by Giorgiogoogle

Obama sfida i giudici di Guantanamo


WASHINGTON - Barack Obama sfida i giudici militari di Guantanamo, e per aggirare le loro resistenze a bloccare i processi contro i detenuti accusati di terrorismo compie un atto singolare: la Casa Bianca ritirerà le accuse, sospendendo così di fatto le procedure per poi riavviarle davanti a tribunali civili. Il primo caso, secondo indiscrezioni della tv Abc confermate dal Pentagono, è quello di Abd al-Rahim al-Nashiri, sospettato di essere uno degli ideatori dell'attacco alla nave di guerra americana Cole nel 2000 nello Yemen. Il portavoce del Pentagono Geoff Morell ha indicato che "il giudice Susan Crawford ha ritirato le accuse" contro al-Nashiri. Un altro portavoce ha però precisato però che possono essere "ristabilite" in qualsiasi momento. Secondo la Abc, al-Nashiri rimarrebbe comunque in carcere e verrebbe incriminato di nuovo in un secondo tempo, in una commissione militare (i tribunali per i carcerati di Guantanamo) o in un tribunale civile. La mossa di Obama, che si è impegnato a chiudere Guantanamo entro un anno e ha chiesto di sospendere per 120 giorni i processi ai detenuti nella base americana a Cuba, mirava a superare il "no" del giudice Jams Pohl, un colonnello dell'esercito che, ritenendo non convincente la richiesta dell'Amministrazione, aveva deciso di proseguire l'iter giudiziario per al-Nashiri, un saudita. L'attentato al Cole, il 12 ottobre 2000, aveva provocato la morte di 17 marinai americani.


by Giorgiogoogle

Eluana Englaro

Fine della vicenda dolorosa di Eluana Englaro mette a nudo per l’ennesima volta che l’Italia non è uno Stato di diritto, laico e liberale. Non è uno stato democratico, dove la base controlla chi la governa, ma, viceversa, è il Demos ad essere controllato e tenuto sotto scacco dalla casta politica imposta dai partiti. Al resto, che va nel profondo del governo del paese, ci pensa l’impostazione moralistica pseudo-etica vaticana.
Da anni si discute sugli stessi temi, senza mai schiodare dal primo punto e girando intorno come il gatto alla pappa che scotta. Eutanasia? Lasciamola, per ora, in un cassetto. Testamento Biologico?
Il 26 novembre 2002 Piergiorgio Welby scrisse: «Abbiamo buone speranze di successo battendoci per il diritto degli SVP (stati vegetativi permanenti) e dei loro familiari ad una legge che consenta l’interruzione (anche in assenza di un testamento biologico) di queste “morti sospese”. Le dichiarazioni del prof. Veronesi, fatte nel 2001, vanno in questa direzione. Dobbiamo batterci, unguibus et rostris, per la legalizzazione e la conoscenza del testamento biologico, per il diritto dei malati terminali a non essere sottoposti ad interventi il cui fine sia quello di procrastinare la morte per brevi periodi. È molto difficile entrare in dettagli tecnici, mi limito a fare una operazione che definirei “leopardiana” …dal particolare all’universale. Ecco tre casi: ho assistito ad un massaggio cardiaco effettuato ad una paziente in stato vegetativo persistente andata in blocco. Un paziente di 74 anni affetto da SLA (sclerosi laterale amiotrofica) in fase terminale è stato tracheotomizzato e tenuto in vita per 3 mesi in sala di rianimazione, ogni giorno chiedeva di morire. Il mio caso: d’accordo, io e la mia compagna avevamo deciso di lasciare che la DMP (distrofia muscolare progressiva) facesse il suo corso. Dopo una settimana di problemi respiratori gravissimi ho chiesto un aiuto, sono andato in coma. Un protocollo di rianimazione, a mio avviso discutibile sia eticamente che per gli art. 13, 14, 15, del C.D.M. mi ha restituito alla “vita” tracheotomizzato, vincolato ad un ventilatore polmonare, nutrito attraverso una sonda naso-gastrica. Queste situazioni non devono ripetersi!»
Si stanno ripetendo invece nel nostro paese i casi risolti dalla Magistratura. La sentenza dei giudici della prima sezione civile della Corte d’Appello di Milano è solo l’ultimo della serie. La libertà di scelta individuale della persona ha vinto le ipocrisie e i paraocchi di uno Stato che teneva in ostaggio una creatura cresciuta e vissuta nella libertà interiore ed educata alla libertà di coscienza. Uno Stato laico non può procrastinare all’infinito il suo dovere di riflettere a fondo e legiferare per la Persona e non contro la Persona.
Questi temi di fondo sono in discussione da anni a tutti i livelli, sono conosciuti anche dall’ultimo cittadino, ma vengono ignorati, travisati, messi all’indice. Questo è il motivo per cui ancora tutt’oggi non abbiamo avuto una legge sulle dichiarazioni anticipate dei trattamenti medici, nonostante più di un anno fa fosse stato organizzato un convegno: , nonostante le audizioni al Senato sulle problematiche di fine vita che sono raccolte in un volume di oltre 300 pagine. Per non parlare di articoli e libri, congressi, dibattiti a tutti i livelli e in tutta Italia sulle problematiche della vita in condizioni estreme e sulla fine della vita.
È scoccata l’ora di decidere, di aggredire il problema e portare in Parlamento quel Disegno di Legge che sta aspettando nel chiuso di un cassetto della Commissione Sanità e che è costato degli sforzi costanti della Commissione Sanità della Legislatura passata. I Diritti Civili non possono essere messi sempre in coda negli impegni del Parlamento o per ignavia di guardare in faccia alle difficoltà della vita e della morte, o per sottomissione alle sollecitazioni continue provenienti da Oltre-Tevere che poco hannp a che fare con la diffusione della Buona Novella.
Grazie Eluana, grazie papà Beppino, la vostra lotta è stata lunga e dolorosa. Saremo noi radicali a continuarla nello spirito di Coscioni, Welby e Nuvoli insieme a coloro che con noi vorranno continuare a combatterla per uno stato di diritto, per i diritti sanciti dalla nostra Costituzione.

vi volevo solo dire che ad eluana staccheranno la spina fra pochi giorni.
da slusenca

muore Nolf un ciclista ventiduenne

Nolf muore.
Lutto nel mondo del ciclismo. per l’ennesima volta è un giovane atleta a perdere la vita in circostanze poco chiare. Il belga Frederiek Nolf è stato trovato senza vita in una stanza d’albergo a Doha, dove il 22enne si trovava con la sua squadra, impegnata nel Giro del Qatar. Ancora da chiarire le cause del decesso, e le prime ipotesi parlano di un infarto.
Nolf correva per la Topsport Vlaanderen, team che si è prontamente ritirato dalla competizione in segno di lutto. Uno dei direttori della corsa, il grande Eddy Merckx, ha annunciato che la quinta tappa del Tour del Qatar sarà percorsa ad andatura lenta, con il gruppo unito, per ricordare il giovane scomparso.

giovedì 5 febbraio 2009

Ehi ciao ragazzi...... Gaebau vi scrive dall' Alto Adige.....
ho letto il post sul museo tattile sensoriale e mi dispiace di non essere potuto venire.
Un saluto a tutti!! Ciao!!!!!!

by gae bau

i miracoli


Molti sono i miracoli attribuiti a sant'Agata nel corso dei secoli:
Appena un anno dopo la sua morte, nel
252, Catania venne colpita da una grave eruzione dell'Etna. L'eruzione ebbe inizio il giorno 1 di febbraio e aveva già distrutto alcuni villaggi alla periferia di Catania. Il popolo andò in cattedrale e preso il velo di sant'Agata lo portò in processione nei pressi della colata. Questa, secondo la tradizione, si arrestò dopo breve tempo. Era il giorno 5 di febbraio, la data del martirio della vergine catanese.
Il velo della santa lungo circa 4 metri era bianco secondo le usanze dell'epoca, ma avvicinato alla lava rovente divenne di un rosso cupo. Esso si trova in un reliquiario conservato nello scrigno d'argento contenente tutte le reliquie della santa.
La santa,
Lucia di Siracusa, quasi coetanea di Sant'Agata, andò con la madre gravemente ammalata a pregare sulla tomba di Agata per implorarne la guarigione. Narra la leggenda che Lucia, mentre pregava, ebbe una visione nella quale sant'Agata le disse «perché sei venuta quì quando ciò che mi chiedi puoi farlo anche tu? Così come Catania è protetta da me, la tua Siracusa lo sarà da te.» La madre di Lucia guarì e Lucia dopo poco venne martirizzata.
Nel
1169 Catania fu scossa da un disastroso terremoto nel giorno 4 febbraio alle ore 21 quando molti cittadini catanesi erano radunati nella cattedrale per pregare in onore della santa. Nel crollo della cattedrale morirono il vescovo Aiello e 44 monaci oltre ad un numero imprecisato di fedeli. Nei giorni seguenti altre scosse di terremoto e maremoto imperversarono sulla città. La tradizione vuole che il terremoto sia cessato soltanto quando i cittadini presero il velo della santa e lo portarono in processione.
Altre catastrofi naturali, terremoti, eruzioni dell'Etna e pestilenze, avvennero negli anni
1231, 1357, 1444, 1575, 1669, 1693, 1743 e 1886. La risoluzione di ognuna di esse si attribuisce all'intercessione della santa.
Per più di quindici volte, dal 252 al 1886, Catania è stata salvata dalla distruzione della lava. Ed è poi stata preservata nel 535 dagli Ostrogoti, nel 1231 dall'ira di Federico Il, nel 1575 e nel 1743 dalla peste.

La storia di Sant' Agata

Agata nacque a Catania. Alcuni storici fanno risalire la sua data di nascita al 235, altri all'anno 230.
...Ma dice il martirologio "Agata che i palermitani ed i catanesi dicono loro concittadina..." perché è nelle tradizioni di Palermo che essa sia nata alle spalle della cattedrale ov'era un pozzo (wuadi)piccolo(wadilla=guilla)e che pertanto il quartiere prese nome di S. Agata alla Guilla. Da Palermo uscì per andare al martirio e, fermatasi ad allacciare una scarpa,si appoggiò ad un masso che ne conservò l'impronta, tutt'ora visibile nella chiesa di "S. Agata La Pedata" (una delle più antiche della città). Tuttavia, NON fu l'unica impronta da essa impressa sui sassi fra Palermo e Catania, perché se ne venerano almeno altre due
Secondo la tradizione sant'Agata si consacrò a
Dio all'incirca all'età 15 anni, ma studi più approfonditi indicano come più probabile la maggiore età di 21: non prima di questa età, infatti, una ragazza poteva essere consacrata diaconessa, cosa che, da vari segni - la tunica bianca e il pallio rosso - pare che effettivamente Agata fosse; possiamo quindi a ragione immaginarla, più che come una ragazzina, piuttosto come una donna con ruolo attivo nella sua comunità cristiana: una diaconessa aveva infatti il compito, fra gli altri, di istruire i nuovi adepti alla fede cristiana (catechesi) e preparare i più giovani al battesimo alla prima comunione e alla cresima.
Nell'anno a cavallo fra il 250 e il 251 il
proconsole Quinziano, giunto alla sede di Catania anche con l'intento di far rispettare l'editto dell'imperatore Decio che chiedeva a tutti i cristiani di abiurare pubblicamente la loro fede, si invaghì della giovinetta e, saputo della consacrazione, le ordinò, senza successo, di ripudiare la sua fede e di adorare gli dei pagani. Ma più realisticamente si può immaginare un quadro più complesso: ovvero, dietro la condanna di Agata, la più esposta nella sua benestante famiglia, potrebbe esserci l'intento della confisca di tutti i loro beni.
Il martirio di sant'Agata
Al rifiuto deciso di Agata il proconsole la affidò per un mese ad una cortigiana di nome Afrodisia con lo scopo di corromperne i princìpi. Pare che lei qualche anno prima fosse ricorsa in giudizio presso lo stesso proconsole per impugnare il
testamento della madre, dal quale veniva estromessa. Quinziano, data la pessima fama di cortigiana che la accompagnava, ritenne più opportuno non esporsi e le avrebbe consigliato privatamente, di ricorrere direttamente all'imperatore dell'epoca, Filippo l'Arabo. L'istanza di Afrodisia sarebbe tuttavia stata respinta. Data la successiva richiesta del proconsole nella vicenda riguardante sant'Agata, è probabile che Afrodisia fosse una sacerdotessa di Venere, o di Cerere, e pertanto dedita alla prostituzione sacra. Secondo la leggenda Afrodisia avrebbe avuto nove figlie (ma è più probabile che questo numero derivi da un errore di traduzione di un testo greco), che cercarono senza successo di condurre Agata all'abiura inducendola in più modi in tentazione.
Rivelatosi inutile il tentativo di corromperne i princìpi Quinziano diede avvio ad un processo e convocò Agata al palazzo pretorio. Memorabili sono i dialoghi tra il proconsole e la santa che la tradizione conserva, dialoghi da cui si evince senza dubbio come Agata fosse edotta in
dialettica e retorica.
Breve fu il passaggio dal processo al carcere e alle violenze con l'intento di piegare la giovinetta. Inizialmente venne fustigata e sottoposta al violento strappo di una mammella, la tradizione indica che nella notte venne visitata da
san Pietro che la rassicurò e ne risanò le ferite, infine venne sottoposta al supplizio dei carboni ardenti. La notte seguente l'ultima violenza, il 5 febbraio 251, Agata spirò nella sua cella

SIAMO TUTTI DEVOTI TUTTI?


CITTADINI...... EVVIVA SANT'AGATA!!

complementi di luogo

http://space.cinet.it/cinetclub/Emmegi/matematica/altrematerie/complemetiluogo.htm
Poi mi dite l'esito :)
A.T.

mercoledì 4 febbraio 2009

eihhhhhhhh raga sono la vostra compa Sere finalmente sono riuscita a postare qualcosa in questo nostro favoloso blog!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! tanti baci super sere

Tifosi di pallavvolo impazziti

Forli', 1 feb. - (Adnkronos) - Due giorni di grande festa a 'Champion Volley Land' con lo stand dei Mondiali di Pallavolo Maschile 2010 preso letteralmente d'assalto da migliaia di bambini e appassionati che non si sono fatti sfuggire il portachiavi e la maglietta dei Mondiali, diventati gia' oggetti ''cult'' tra gli amanti della schiacciata. A centinaia si sono alternati davanti ai monitor dove era possibile completare un divertente puzzle o rispondere a delle semplici domande a tema con la pallavolo, ovviamente, protagonista. I giochi sono diventati anche l'occasione per dare vita a delle vere e proprie sfide tra amici e parenti per eleggere il migliore ma tutti sono tornati a casa sorridenti con l'immancabile gadget nello zainetto.Non si sono voluti perdere il gioco Mondiale nemmeno i grandi del volley internazionale capitanati da Anastasi, che si e' divertito con il puzzle della mascotte che ha messo in difficolta' Giani e capitan Cisolla. Grande festa quando Zlatanov si e' fermato allo stand con i ragazzi firmando autografi e magliette prima dell'arrivo di Barbolini, Lee e Meoni che non si sono sottratti allo ''scatto'' di rito dei fans. Insomma, lo stand dei Mondiali che l'Italia ospitera' l'anno prossimo dal 24 settembre al 10 ottobre (Roma, Milano, Catania, Torino, Verona, Firenze, Ancona, Modena, Trieste e Reggio Calabria) ha vissuto per due giorni dell'entusiasmo dei ragazzi che hanno affollato gli stand della decima edizione della kermesse che ha catalizzato l'attenzione del mondo della pallavolo al PalaFiera di Forli'.Allo stand e' stato anche possibile votare il nome da dare alla simpatica rondine, mascotte ufficiale della rassegna iridata. Oltre 3000 le schede compilate e nei prossimi giorni verra' svelato il nome, intanto le scelte dei ragazzi si sono concentrate su Volly e Fly ma non sono mancati anche gli estimatori di Italo e Mimmo, con Gump a inseguire.

Buon onomastico Agata (preside)

Buon onomastico preside dalla classe 2^C e dalla redazione del blog...

martedì 3 febbraio 2009

Visita al museo tattile sensoriale

E allora bimbi! Non è stata una esperienza incredibile? Vorrei che ognuno di voi riflettesse su quanto ha detto il ragazzo non vedente che ci ha accompagnati all'interno del bar al buio: <>.
Comunque mi congratulo per l'interesse e per l'attenzione che avete prestato nel corso della giornata; avete dimostrato intelligenza e sensibilità. Sono fiera dei miei ragazzi di seconda C.
A.T

Braille


Il braille è un sistema di scrittura e lettura a rilievo per non vedenti messo a punto dal francese Louis Braille nella prima metà del XIX secolo.
Consiste in simboli formati da un massimo di sei punti, impressi con un punteruolo su fogli di
carta spessa o, più raramente, di plastica. Il punteruolo viene orientato da chi scrive entro caselle della grandezza di circa 3 × 2 millimetri (vedi link a fine pagina), inserite in un regolo in plastica o in metallo di lunghezza variabile che viene fatto scorrere su un telaio incardinato su una tavoletta scanalata dello stesso materiale, su cui si blocca il foglio.
I caratteri di questo sistema segno-grafico possono anche essere riprodotti mediante una macchina detta "
dattilobraille". Questa macchina è formata principalmente da sei tasti per cui ogni tasto imprime un punto sulla carta più il tasto spaziatore per separare le varie parole. Con la "dattilobraille" il non vedente è in grado di sentire subito ciò che scrive mentre con la tavoletta Braille il cieco scrive al contrario rispetto al reale posizionamento dei simboli. Il sistema Braille è pure utilizzato in informatica; infatti, display tattili (display braille) che riproducono caratteri ad otto punti consentono ad un non vedente di leggere i contenuti che appaiono sullo schermo di un calcolatore. In questo caso si utilizzano due punti in più per indicare in una sola casella ad esempio il segno di maiuscola e la lettera in questione e il segue numero più il numero mentre normalmente occorrerebbe utilizzare due caselle per questo scopo

Louise Brail

Louis Braille (Coupvray, 4 gennaio 1809 – Parigi, 6 gennaio 1852) è stato un inventore francese, ideò l'alfabeto (che da lui prese il nome) utilizzato per la scrittura e lettura dalle persone cieche.
Suo padre, Simon-René Braille, era un sellaio e all'età di tre anni il giovane Louis si infortunò all'occhio sinistro nell'officina paterna. A causa dell'estendersi dell'infezione perse la vista anche all'occhio destro e divenne cieco.
A 10 anni vinse una borsa di studio alla Institution des Jeunes Aveugles (Istituto per giovani ciechi) a Parigi. Si trattava di uno dei primi centri specializzati per persone non vedenti, ma le condizioni di vita non erano delle migliori. Alle persone venivano insegnati diversi mestieri (come ad esempio impagliatore di sedie), ma venivano continuamente maltrattati dal personale.
Ai ragazzi della scuola veniva insegnato a leggere con il metodo di Valentin Haüy che consisteva nel leggere attraverso il tatto i caratteri della stampa in nero, ma messi in risalto da un filo di rame posto sull'altro lato del foglio.Questo metodo però non permetteva alle persone di scrivere.
Fin da ragazzo dimostrò di essere un abile suonatore di organo e suonava nelle cerimonie religiose.
Nel 1827 divenne professore presso lo stesso istituto dove era ricoverato.
Braille morì nel 1852, a Coupvray, di tubercolosi. Dal 1952 è sepolto presso il Pantheon a Parigi.
Nel 1821 venne ispirato da una visita a scuola da parte di un militare, Charles Barbier de la Serre, che descrisse un metodo per trasmettere messaggi in rilievo basato su dodici punti usato dalle forze armate per i dispacci notturni. Braille inventò il metodo basato sui sei punti, che porta ancora il suo cognome: BrailleIl beneficio più rilevante rispetto al metodo Haüy era che permetteva sia di leggere sia di scrivere.
Più tardi ideò un'estensione del metodo per la matematica (Nemeth Braille) e per le note musicali (Codice musicale Braille).

by Giorgiogoogle

Nadal vince la finale


L'incubo Nadal colpisce ancora: Federer ko a Montecarlo
di Marco Barbonaglia


23 aprile 2007
Quando al di là della rete c'è Rafael Nadal, Roger Federer non entra più nemmeno in campo. Contro il forsennato picchiatore spagnolo, si muove una figura che, del numero uno, conserva le fattezze, che indossa gli stessi abiti, che gioca con le sue racchette. Ma non bisogna lasciarsi ingannare, quello non è il fuoriclasse svizzero. È un suo clone, uguale a lui in tutto e per tutto, tranne che nelle capacità tennistiche. Una copia sbiadita del giocatore che ha vinto dieci tornei dello Slam di cui tre l'anno scorso, capace in tutto il 2006 di perdere solo 5 volte (quattro delle quali, guarda caso, proprio con Nadal!). Una riproduzione imperfetta, che Federer manda in campo al suo posto, ogni volta che deve affrontare Rafa.La 101esima finale del prestigioso torneo di Montecarlo non fa eccezione. Il cammino del campione di Basilea attraverso i rossi campi del Country Club era incominciato su di un terreno accidentato, con i due tie-break nei quali si era dovuto rifugiare, nel match d'esordio, per avere la meglio sull'italiano Andreas Seppi. Poi, però, strada facendo, il re sembrava avere trovato la forma, battendo nell'ordine il coreano Hyung-Taik Lee, e poi due connazionali di Nadal, David Ferrer e Juan Carlos Ferrero (vincitore, quest'ultimo, negli anni passati di ben due edizioni del torneo). Dopo tutto, era arrivato alla finale senza perdere un set.Dall'altra parte del tabellone, Nadal aveva, come al solito, calpestato chiunque si era trovato sulla sua strada, senza mai concedere più di 5 game per partita, fino alla semifinale. Qui, aveva incontrato il primo ostacolo serio: il giovane Thomas Berdych. Dopo il primo set nel quale il ceco non aveva giocato, infatti, nella seconda frazione, la battaglia c'era stata. Ma, nonostante il colpi insidiosi di Berdych, lo schiacciasassi iberico era riuscito a chiudere 7/5, guadagnandosi ancora una volta il biglietto per la finale.Sul campo centrale erano dunque di nuovo loro a sfidarsi, in un match che è il sogno degli organizzatori di qualsiasi torneo. Dei quasi 110 mila spettatori sfilati quest'anno sulle tribune monegasche, di sicuro tutti invidiavano coloro che occupavano quelle seggiole alle 14.30 di domenica. E facevano male...L'illusione di vedere un grande incontro è durata al massimo otto game. Anche per i più ottimisti, le speranze devono essersi spente con il break di Nadal, al nono gioco. Federer aveva avuto possibilità di strappare il servizio al suo avversario, ma non ci era riuscito. Rafa, invece, ha preso al volo l'occasione che gli si è presentata di andare in vantaggio per 5/4. Poi, con la battuta a favore ha chiuso facilmente il set per 6/4. Da qui in avanti la luce, già fioca e tremolante, che poteva illuminare il cammino dello svizzero, si è definitivamente spenta. E, infatti, il suo agguerrito avversario gli ha immediatamente tolto di nuovo il servizio, in apertura del secondo set, prenotandosi per un'altra vittoria.Ma al di la del risultato (6/4, 6/4), che a leggerlo così, a freddo, non dà l'idea della batosta ricevuta dal numero uno, quello che impressiona è l'atteggiamento tattico inesistente di Federer. L'elvetico era letteralmente in balia di Nadal. Si aggirava per il campo scoraggiato, confuso, frastornato. Perfino il suo impassibile coach, il grande vecchio Tony Roach, lasciava trasparire qualche gesto d'insofferenza. Gli occhi mezzi nascosti dall'immancabile cappellino, veniva colto dalla telecamera nell'atteggiamento di sbuffare. E ne aveva tutte le ragioni... Il suo giocatore non sembrava avere un'idea precisa di come impostare il match e, nell'incertezza più totale, si produceva in un diluvio di errori non provocati. Trentanove, a fine partita, contro i 19 dell'avversario.Non gli stava dentro quel dritto, di solito micidiale, che dovrebbe essere il suo colpo migliore. Faceva quattro doppi falli, di cui due nello stesso game. Cose mai viste... Gli unici punti che riusciva a conquistare con facilità, erano quelli che guadagnava scendendo a rete. Ma, ovviamente, nello stato di confusione nel quale versava, preferiva rimanere incollato a fondo campo e farsi prendere a pallate.C'è poco da dire, comunque, ormai è chiaro che il problema dello svizzero è soprattutto di natura psicologica. Nei confronti dello spagnolo sembra, infatti, avere sviluppato un vero e proprio complesso. Al punto che, nelle partite contro Nadal, è sempre l'ombra di se stesso. Certo, se vuole vincere il Roland Garros, deve riuscire a risolvere in fretta questo problema, perché sperare che Rafa venga eliminato prima della finale, sulla terra di Parigi, è come chiedere un miracolo...Il maiorchino, che compirà ventuno anni a giugno, intanto, ha vinto il suo 67esimo incontro consecutivo su questa superficie, sulla quale è imbattuto dall'aprile 2005. Se questo non bastasse, si porta a casa il terzo trofeo monegasco di fila, eguagliando il record di Ilie Nastase. Il prossimo appuntamento, ora, è sui campi del Foro Italico.

Nadal batte Federer e fa poker a Parigi
Lo spagnolo trionfa per la quarta volta consecutiva al Roland Garros. Lo svizzero: «Fa male perdere in finale»
PARIGI - Il poker è servito: quattro successi di fila sulla terra rossa del Roland Garros, così come Bjorn Borg, e la prospettiva di poter largamente eguagliare i sei titoli di fila dello svedese. Rafael Nadal non lascia scampo a Roger Federer: anzi lo umilia con un punteggio piuttosto eloquente (6-1 6-3 6-0) che è quasi un record negativo (la più veloce in termini di games è quella del 1977 che Guillermo Vilas si aggiudicò per 6-0 6-3 6-0 contro Brian Gottfried). Un'ora e quarantotto minuti per proiettare il ventiduenne spagnolo nella storia degli Open di Francia e per rimarcare tutte le difficoltà di sua maestà Federer quando se lo ritrova davanti. Rafa ha sempre il match saldamente in pugno, infila parziali che la dicono lunga (24 punti a 3), cancella lo svizzero in ogni parte del campo, affidandosi alla sua profondità di esecuzione. In una parola: dominio.
ONORE AL RIVALE - Il pubblico francese fa di tutto per tenere alto il morale dell'elvetico, che però non entra mai in partita, uscendone distrutto sotto l'aspetto tattico e psicologico. Una mazzata non indifferente per Federer, che contro Nadal giocava a Parigi la terza finale consecutiva rimediando l'ennesimo ko. «Faccio i complimenti a Rafael - dice immediatamente dopo l'imbarazzante sconfitta il timido Roger, che inseguiva il suo tredicesimo titolo in uno Slam - perché meglio di così non poteva giocare. Non c'è stato niente da fare: ho vissuto due splendide settimane, ma fa male perdere in finale». Nadal rende onore al suo rivale senza esultare, come invece fece dopo aver eliminato il rampante Djokovic. Un segno di rispetto che non è sfuggito ai più. «Mi spiace che abbia perso così - ha raccontato l'iberico a caldo -, Federer è un personaggio fondamentale per il tennis, sia quando perde che quando vince. Io invece ho disputato un incontro perfetto, in quattro anni ho raccolto quattro incredibili vittorie». I due contendenti si salutano e si danno appuntamento sull'erba: Wimbledon incombe e Federer annusa già aria di rivincita.Una partita con tante emozioni anche se penso che se erano sull'erba Federer avrebbe vinto.