martedì 3 febbraio 2009

Nadal vince la finale


L'incubo Nadal colpisce ancora: Federer ko a Montecarlo
di Marco Barbonaglia


23 aprile 2007
Quando al di là della rete c'è Rafael Nadal, Roger Federer non entra più nemmeno in campo. Contro il forsennato picchiatore spagnolo, si muove una figura che, del numero uno, conserva le fattezze, che indossa gli stessi abiti, che gioca con le sue racchette. Ma non bisogna lasciarsi ingannare, quello non è il fuoriclasse svizzero. È un suo clone, uguale a lui in tutto e per tutto, tranne che nelle capacità tennistiche. Una copia sbiadita del giocatore che ha vinto dieci tornei dello Slam di cui tre l'anno scorso, capace in tutto il 2006 di perdere solo 5 volte (quattro delle quali, guarda caso, proprio con Nadal!). Una riproduzione imperfetta, che Federer manda in campo al suo posto, ogni volta che deve affrontare Rafa.La 101esima finale del prestigioso torneo di Montecarlo non fa eccezione. Il cammino del campione di Basilea attraverso i rossi campi del Country Club era incominciato su di un terreno accidentato, con i due tie-break nei quali si era dovuto rifugiare, nel match d'esordio, per avere la meglio sull'italiano Andreas Seppi. Poi, però, strada facendo, il re sembrava avere trovato la forma, battendo nell'ordine il coreano Hyung-Taik Lee, e poi due connazionali di Nadal, David Ferrer e Juan Carlos Ferrero (vincitore, quest'ultimo, negli anni passati di ben due edizioni del torneo). Dopo tutto, era arrivato alla finale senza perdere un set.Dall'altra parte del tabellone, Nadal aveva, come al solito, calpestato chiunque si era trovato sulla sua strada, senza mai concedere più di 5 game per partita, fino alla semifinale. Qui, aveva incontrato il primo ostacolo serio: il giovane Thomas Berdych. Dopo il primo set nel quale il ceco non aveva giocato, infatti, nella seconda frazione, la battaglia c'era stata. Ma, nonostante il colpi insidiosi di Berdych, lo schiacciasassi iberico era riuscito a chiudere 7/5, guadagnandosi ancora una volta il biglietto per la finale.Sul campo centrale erano dunque di nuovo loro a sfidarsi, in un match che è il sogno degli organizzatori di qualsiasi torneo. Dei quasi 110 mila spettatori sfilati quest'anno sulle tribune monegasche, di sicuro tutti invidiavano coloro che occupavano quelle seggiole alle 14.30 di domenica. E facevano male...L'illusione di vedere un grande incontro è durata al massimo otto game. Anche per i più ottimisti, le speranze devono essersi spente con il break di Nadal, al nono gioco. Federer aveva avuto possibilità di strappare il servizio al suo avversario, ma non ci era riuscito. Rafa, invece, ha preso al volo l'occasione che gli si è presentata di andare in vantaggio per 5/4. Poi, con la battuta a favore ha chiuso facilmente il set per 6/4. Da qui in avanti la luce, già fioca e tremolante, che poteva illuminare il cammino dello svizzero, si è definitivamente spenta. E, infatti, il suo agguerrito avversario gli ha immediatamente tolto di nuovo il servizio, in apertura del secondo set, prenotandosi per un'altra vittoria.Ma al di la del risultato (6/4, 6/4), che a leggerlo così, a freddo, non dà l'idea della batosta ricevuta dal numero uno, quello che impressiona è l'atteggiamento tattico inesistente di Federer. L'elvetico era letteralmente in balia di Nadal. Si aggirava per il campo scoraggiato, confuso, frastornato. Perfino il suo impassibile coach, il grande vecchio Tony Roach, lasciava trasparire qualche gesto d'insofferenza. Gli occhi mezzi nascosti dall'immancabile cappellino, veniva colto dalla telecamera nell'atteggiamento di sbuffare. E ne aveva tutte le ragioni... Il suo giocatore non sembrava avere un'idea precisa di come impostare il match e, nell'incertezza più totale, si produceva in un diluvio di errori non provocati. Trentanove, a fine partita, contro i 19 dell'avversario.Non gli stava dentro quel dritto, di solito micidiale, che dovrebbe essere il suo colpo migliore. Faceva quattro doppi falli, di cui due nello stesso game. Cose mai viste... Gli unici punti che riusciva a conquistare con facilità, erano quelli che guadagnava scendendo a rete. Ma, ovviamente, nello stato di confusione nel quale versava, preferiva rimanere incollato a fondo campo e farsi prendere a pallate.C'è poco da dire, comunque, ormai è chiaro che il problema dello svizzero è soprattutto di natura psicologica. Nei confronti dello spagnolo sembra, infatti, avere sviluppato un vero e proprio complesso. Al punto che, nelle partite contro Nadal, è sempre l'ombra di se stesso. Certo, se vuole vincere il Roland Garros, deve riuscire a risolvere in fretta questo problema, perché sperare che Rafa venga eliminato prima della finale, sulla terra di Parigi, è come chiedere un miracolo...Il maiorchino, che compirà ventuno anni a giugno, intanto, ha vinto il suo 67esimo incontro consecutivo su questa superficie, sulla quale è imbattuto dall'aprile 2005. Se questo non bastasse, si porta a casa il terzo trofeo monegasco di fila, eguagliando il record di Ilie Nastase. Il prossimo appuntamento, ora, è sui campi del Foro Italico.

Nadal batte Federer e fa poker a Parigi
Lo spagnolo trionfa per la quarta volta consecutiva al Roland Garros. Lo svizzero: «Fa male perdere in finale»
PARIGI - Il poker è servito: quattro successi di fila sulla terra rossa del Roland Garros, così come Bjorn Borg, e la prospettiva di poter largamente eguagliare i sei titoli di fila dello svedese. Rafael Nadal non lascia scampo a Roger Federer: anzi lo umilia con un punteggio piuttosto eloquente (6-1 6-3 6-0) che è quasi un record negativo (la più veloce in termini di games è quella del 1977 che Guillermo Vilas si aggiudicò per 6-0 6-3 6-0 contro Brian Gottfried). Un'ora e quarantotto minuti per proiettare il ventiduenne spagnolo nella storia degli Open di Francia e per rimarcare tutte le difficoltà di sua maestà Federer quando se lo ritrova davanti. Rafa ha sempre il match saldamente in pugno, infila parziali che la dicono lunga (24 punti a 3), cancella lo svizzero in ogni parte del campo, affidandosi alla sua profondità di esecuzione. In una parola: dominio.
ONORE AL RIVALE - Il pubblico francese fa di tutto per tenere alto il morale dell'elvetico, che però non entra mai in partita, uscendone distrutto sotto l'aspetto tattico e psicologico. Una mazzata non indifferente per Federer, che contro Nadal giocava a Parigi la terza finale consecutiva rimediando l'ennesimo ko. «Faccio i complimenti a Rafael - dice immediatamente dopo l'imbarazzante sconfitta il timido Roger, che inseguiva il suo tredicesimo titolo in uno Slam - perché meglio di così non poteva giocare. Non c'è stato niente da fare: ho vissuto due splendide settimane, ma fa male perdere in finale». Nadal rende onore al suo rivale senza esultare, come invece fece dopo aver eliminato il rampante Djokovic. Un segno di rispetto che non è sfuggito ai più. «Mi spiace che abbia perso così - ha raccontato l'iberico a caldo -, Federer è un personaggio fondamentale per il tennis, sia quando perde che quando vince. Io invece ho disputato un incontro perfetto, in quattro anni ho raccolto quattro incredibili vittorie». I due contendenti si salutano e si danno appuntamento sull'erba: Wimbledon incombe e Federer annusa già aria di rivincita.Una partita con tante emozioni anche se penso che se erano sull'erba Federer avrebbe vinto.

1 commento:

i ragazzi della seconda c ha detto...

bisogana firmarsi!!!!!!!!!!!!!!!!!!