venerdì 6 febbraio 2009

Eluana Englaro

Fine della vicenda dolorosa di Eluana Englaro mette a nudo per l’ennesima volta che l’Italia non è uno Stato di diritto, laico e liberale. Non è uno stato democratico, dove la base controlla chi la governa, ma, viceversa, è il Demos ad essere controllato e tenuto sotto scacco dalla casta politica imposta dai partiti. Al resto, che va nel profondo del governo del paese, ci pensa l’impostazione moralistica pseudo-etica vaticana.
Da anni si discute sugli stessi temi, senza mai schiodare dal primo punto e girando intorno come il gatto alla pappa che scotta. Eutanasia? Lasciamola, per ora, in un cassetto. Testamento Biologico?
Il 26 novembre 2002 Piergiorgio Welby scrisse: «Abbiamo buone speranze di successo battendoci per il diritto degli SVP (stati vegetativi permanenti) e dei loro familiari ad una legge che consenta l’interruzione (anche in assenza di un testamento biologico) di queste “morti sospese”. Le dichiarazioni del prof. Veronesi, fatte nel 2001, vanno in questa direzione. Dobbiamo batterci, unguibus et rostris, per la legalizzazione e la conoscenza del testamento biologico, per il diritto dei malati terminali a non essere sottoposti ad interventi il cui fine sia quello di procrastinare la morte per brevi periodi. È molto difficile entrare in dettagli tecnici, mi limito a fare una operazione che definirei “leopardiana” …dal particolare all’universale. Ecco tre casi: ho assistito ad un massaggio cardiaco effettuato ad una paziente in stato vegetativo persistente andata in blocco. Un paziente di 74 anni affetto da SLA (sclerosi laterale amiotrofica) in fase terminale è stato tracheotomizzato e tenuto in vita per 3 mesi in sala di rianimazione, ogni giorno chiedeva di morire. Il mio caso: d’accordo, io e la mia compagna avevamo deciso di lasciare che la DMP (distrofia muscolare progressiva) facesse il suo corso. Dopo una settimana di problemi respiratori gravissimi ho chiesto un aiuto, sono andato in coma. Un protocollo di rianimazione, a mio avviso discutibile sia eticamente che per gli art. 13, 14, 15, del C.D.M. mi ha restituito alla “vita” tracheotomizzato, vincolato ad un ventilatore polmonare, nutrito attraverso una sonda naso-gastrica. Queste situazioni non devono ripetersi!»
Si stanno ripetendo invece nel nostro paese i casi risolti dalla Magistratura. La sentenza dei giudici della prima sezione civile della Corte d’Appello di Milano è solo l’ultimo della serie. La libertà di scelta individuale della persona ha vinto le ipocrisie e i paraocchi di uno Stato che teneva in ostaggio una creatura cresciuta e vissuta nella libertà interiore ed educata alla libertà di coscienza. Uno Stato laico non può procrastinare all’infinito il suo dovere di riflettere a fondo e legiferare per la Persona e non contro la Persona.
Questi temi di fondo sono in discussione da anni a tutti i livelli, sono conosciuti anche dall’ultimo cittadino, ma vengono ignorati, travisati, messi all’indice. Questo è il motivo per cui ancora tutt’oggi non abbiamo avuto una legge sulle dichiarazioni anticipate dei trattamenti medici, nonostante più di un anno fa fosse stato organizzato un convegno: , nonostante le audizioni al Senato sulle problematiche di fine vita che sono raccolte in un volume di oltre 300 pagine. Per non parlare di articoli e libri, congressi, dibattiti a tutti i livelli e in tutta Italia sulle problematiche della vita in condizioni estreme e sulla fine della vita.
È scoccata l’ora di decidere, di aggredire il problema e portare in Parlamento quel Disegno di Legge che sta aspettando nel chiuso di un cassetto della Commissione Sanità e che è costato degli sforzi costanti della Commissione Sanità della Legislatura passata. I Diritti Civili non possono essere messi sempre in coda negli impegni del Parlamento o per ignavia di guardare in faccia alle difficoltà della vita e della morte, o per sottomissione alle sollecitazioni continue provenienti da Oltre-Tevere che poco hannp a che fare con la diffusione della Buona Novella.
Grazie Eluana, grazie papà Beppino, la vostra lotta è stata lunga e dolorosa. Saremo noi radicali a continuarla nello spirito di Coscioni, Welby e Nuvoli insieme a coloro che con noi vorranno continuare a combatterla per uno stato di diritto, per i diritti sanciti dalla nostra Costituzione.

vi volevo solo dire che ad eluana staccheranno la spina fra pochi giorni.
da slusenca

2 commenti:

i ragazzi della seconda c ha detto...

Granda Slusenca per questo articolo che racconta i veri fatti su questa storia che rassomiglia a molte altre simili successe in Italia

by Giorgiogoogle

i ragazzi della seconda c ha detto...

bravo slusenca sei un pazzo e quando scrivi articoli li scrivi bene by raptor