lunedì 2 febbraio 2009

Google Earth negli abissi marini


BRUXELLES - Dalla superficie terrestre al fondo degli oceani passando per barriere coralline, vulcani sottomomarini e fondali tropicali. Il tutto restando all'asciutto della propria casa. Con pochi click - scaricando gratuitamente 'Ocean in Google Earth', profilo innovativo incluso gratuitamente nell'ultima versione del programma 'Google Earth' - sarà possibile 'tuffarsi' negli abissi, esplorare i mari protetti, nuotare insieme alle balene e navigare tra i contenuti realizzati da National Geographic, Bbc e Jacques Cousteau, solo per citarne alcuni. L'iniziativa è stata presentata da Google a Bruxelles insieme alla Commissione europea, partner del progetto che nell'iniziativa vede un modo per sensibilzzare il pubblico sulle minacce che incombono sui mari, stretti tra inquinamento e cambiamenti climatici. I viaggiatori virtuali potranno 'zoommare' nell'oceano in movimento, immergersi nei fondali tridimensionali che includono la maestosa Mid ocean ridge, la montagna sottomarina più estesa del mondo con i suoi 50.000 chilometri di lunghezza. Ci sono poi gli speciali dedicati ai reef più famosi del mondo, ai vulcani sottomarini, ai grandi pesci, alle temperature delle acque e alle distese ghiacciate dell'Antardide. Ma l'utente potrà anche mettersi al servizio degli altri, caricando le foto dei migliori spot per immersioni e surf. E ci sarà la possibilità di creare i propri tour virtuali usando il Gps. Google, colosso dell'informatica nato nel 1998, spera così di bissare il successo ottenuto con la prima versione di Earth, che in meno di 4 anni ha raccolto 500 milioni di singoli download. Certo surfare su 'Ocean in Google Earth' non è come tuffarsi in un mare tropicale, i fondali non sono riconoscibili e si può avere la sensazione di venire inghiottiti dagli abissi. Ma il nuovo profilo diventa un utile strumento per capire i cambiamenti di morfologia del pianeta, incluso il preoccupante impatto del surriscaldamento globale. E per saperne di più sullo spot in cui navighiamo basta cliccare sulle icone del programma e raccogliere le informazioni messe a disposizione da network specializzati e scienzati marini. Forse un modo per condividere il proprio sapere, o forse una forma di pubblicità, eventualmente retribuita. "Non diamo informazioni sui nostri contratti commerciali", tagliano corto i manager Google da Bruxelles.
E un altro strumento innovativo del nuovo Earth è la 'Macchina del tempo': permette di tornare nel passato cliccando sull'icona dell'orologio e arrivare fino a dove la disponibilità di immagini satellitari e aeree storiche lo permettono. In alcuni casi anche fino agli anni Quaranta. Correre indietro per rivedere al loro posto le Torri gemelle, seguire la costruzione degli stadi dei Mondiali di calcio del 2006, ma anche monitorare lo scioglimento dei poli o la desertificazione nell'Africa subsahariana.


by Giorgiogoogle

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