La prima affermazione umanistica nella filosofia occidentale può essere riferita a Protagora, che affermò« ... di tutte le cose misura è l'uomo, di quelle che sono, per ciò che sono, di quelle che non sono per ciò che non sono »
Questa affermazione spostò l'interesse filosofico dalla natura all'uomo, che, da questo momento, diventò il personaggio centrale della speculazione filosofica. Questa impostazione fu ripresa immediatamente da Socrate e successivamente da Zenone, fondatore dello stoicismo. La posizione di Protagora nell'ambito della società prima greca poi ellenistica fu sempre una posizione minoritaria (è importante mettere in evidenza, sotto questo aspetto, che le opere di Protagora dopo la sua morte furono bruciate in piazza ad Atene) dato che non era congruente con le idee religiose più diffuse nella Grecia del V secolo a.C. ed era nettamente in contrasto con la divinizzazIl cristianesimo, fin dalle sue origini, ebbe un atteggiamento ambivalente nei confronti dell'uomo in quanto quest'ultimo era tanto "figlio di Adamo", quindi il veicolo attraverso il quale il peccato originale si era diffuso sulla Terra, quanto "fratello di Cristo", quindi l'essere prediletto in cui si era incarnato Dio. Nel corso dell'alto medioevo i problemi della figura umana rimasero in secondo piano rispetto ai grandi problemi teologici dibattuti dai filosofi medioevali, che in genere davano maggior peso alla prima interpretazione della natura umana. D'altro canto la situazione politica, che vedeva il fronteggiarsi di Papato (città celeste) ed Impero (città terrestre) si rifaceva all'origine divina del potere politico, quindi non lasciava spazio politico per chi non aveva ricevuto un'unzione come nobile o come ecclesiastico.
Il basso medioevo (a partire dal XII - XIII secolo) vide un radicale cambiamento culturale, cioè la nascita in Italia dei liberi comuni e, attraverso le crociate, uno sviluppo dei commerci che ridussero il potere economico (e quindi politico) dei nobili. Ovviamente l'acquisizione dell'autocoscienza politico sociale della borghesia mercantile portò anche ad una revisione filosofica della propria posizione nell'Universo, quindi ad una messa a fuoco sulle potenzialità umane nei confronti dei due poteri dominanti (imperiale ed ecclesiastico).Infatti il periodo storico in cui il movimento si diffonde in tutta Italia è delicatissimo, in quanto i tentativi di unire lo Stato sotto un Re (come nel resto dell'Europa) risultarono vani, cosicché le cinque città più influenti (Napoli, Roma, Firenze, Milano e Venezia) usufruirono della possibilità di spartirsi il territorio italico in cinque stati relativamente piccoli rispetto alle potenze europee.
La nascita proprio in Italia del movimento fu dovuta alla situazione favorevole per i commerci. Difatti l'Italia era decisamente uno dei paesi europei più importanti e fiorenti e le materie prime erano abbondanti (nell'artigianato come nell'agricoltura) grazie sia a raccolti ingenti sia all'emancipazione dei lavoratori nelle industrie di trasformazioni di materie prime in prodotto finito, specialmente l'industria tessile (lana e seta). Notevole peso per lo sviluppo dell'umanesimo in Italia invece che nel resto dell'Europa ebbe l'economia mercantile, in quanto, dopo le crociate, tornarono i commerci con l'oriente (Cina e India), che dovevano avvenire attraverso il Mediterraneo, ed in questa situazione la penisola italiana rappresentava un punto di passaggio obbligato. Lo sviluppo economico basato sui commerci inoltre ebbe l'effetto di mettere in contatto gli intellettuali italiani con gli intellettuali del Mediterraneo orientale, che portarono alla diffusione di idee che non erano più legate al modo di vedere dominante all'epoca in Europa.
Altro fattore fu il papato: il pensiero dell'umanesimo va di sicuro contro la visione teologica del potere nel Medio Evo, in quanto l'uomo si separa da Dio (e conseguentemente dalla Chiesa) concentrandosi su di sé. Tuttavia anche la Chiesa contribuì allo sviluppo di questa filosofia mentre contemporaneamente la osteggiava in altri modi. In pratica il Papa aiutò lo sviluppo dei comuni (centro del pensiero umanistico) in quanto furono i baluardi militari di difesa contro l'Impero tedesco. Allo stesso tempo invece i comuni (diventati ormai signorie)rappresentavano un pericolo per il potere temporale della chiesa. Infatti era evidente alla politica del papato il rischio che una delle signorie italiane potesse riunire la penisola sotto un unico stato unitario, come era già successo nel resto dell'Europa. Per questo motivo il papato fu sempre un oppositore dello sviluppo di uno stato italiano forte, cercando una politica di equilibrio fra le esigenze delle varie signorie.
Nonostante questi numerosi e potenti nemici le signorie fiorirono per numerosi anni fino a raggiungere una grande espansione: insieme a queste quindi si prolungò nel tempo anche la cultura umanista, anche grazie alle università, sempre più numerose a causa della frammentazione in piccole città-stato che necessitavano di una classe dirigente che avesse un'istruzione efficiente e non legata alle istituzioni ecclesiastiche. Grazie a questa scuola efficiente, poiché dedicata a strette cerchie di persone (per lo più borghesi), ampliò le frontiere del sapere umano, condizione che portò l'uomo ad aiutarsi rispetto a Dio.ione dei re in epoca ellenistica.
Questa affermazione spostò l'interesse filosofico dalla natura all'uomo, che, da questo momento, diventò il personaggio centrale della speculazione filosofica. Questa impostazione fu ripresa immediatamente da Socrate e successivamente da Zenone, fondatore dello stoicismo. La posizione di Protagora nell'ambito della società prima greca poi ellenistica fu sempre una posizione minoritaria (è importante mettere in evidenza, sotto questo aspetto, che le opere di Protagora dopo la sua morte furono bruciate in piazza ad Atene) dato che non era congruente con le idee religiose più diffuse nella Grecia del V secolo a.C. ed era nettamente in contrasto con la divinizzazIl cristianesimo, fin dalle sue origini, ebbe un atteggiamento ambivalente nei confronti dell'uomo in quanto quest'ultimo era tanto "figlio di Adamo", quindi il veicolo attraverso il quale il peccato originale si era diffuso sulla Terra, quanto "fratello di Cristo", quindi l'essere prediletto in cui si era incarnato Dio. Nel corso dell'alto medioevo i problemi della figura umana rimasero in secondo piano rispetto ai grandi problemi teologici dibattuti dai filosofi medioevali, che in genere davano maggior peso alla prima interpretazione della natura umana. D'altro canto la situazione politica, che vedeva il fronteggiarsi di Papato (città celeste) ed Impero (città terrestre) si rifaceva all'origine divina del potere politico, quindi non lasciava spazio politico per chi non aveva ricevuto un'unzione come nobile o come ecclesiastico.
Il basso medioevo (a partire dal XII - XIII secolo) vide un radicale cambiamento culturale, cioè la nascita in Italia dei liberi comuni e, attraverso le crociate, uno sviluppo dei commerci che ridussero il potere economico (e quindi politico) dei nobili. Ovviamente l'acquisizione dell'autocoscienza politico sociale della borghesia mercantile portò anche ad una revisione filosofica della propria posizione nell'Universo, quindi ad una messa a fuoco sulle potenzialità umane nei confronti dei due poteri dominanti (imperiale ed ecclesiastico).Infatti il periodo storico in cui il movimento si diffonde in tutta Italia è delicatissimo, in quanto i tentativi di unire lo Stato sotto un Re (come nel resto dell'Europa) risultarono vani, cosicché le cinque città più influenti (Napoli, Roma, Firenze, Milano e Venezia) usufruirono della possibilità di spartirsi il territorio italico in cinque stati relativamente piccoli rispetto alle potenze europee.
La nascita proprio in Italia del movimento fu dovuta alla situazione favorevole per i commerci. Difatti l'Italia era decisamente uno dei paesi europei più importanti e fiorenti e le materie prime erano abbondanti (nell'artigianato come nell'agricoltura) grazie sia a raccolti ingenti sia all'emancipazione dei lavoratori nelle industrie di trasformazioni di materie prime in prodotto finito, specialmente l'industria tessile (lana e seta). Notevole peso per lo sviluppo dell'umanesimo in Italia invece che nel resto dell'Europa ebbe l'economia mercantile, in quanto, dopo le crociate, tornarono i commerci con l'oriente (Cina e India), che dovevano avvenire attraverso il Mediterraneo, ed in questa situazione la penisola italiana rappresentava un punto di passaggio obbligato. Lo sviluppo economico basato sui commerci inoltre ebbe l'effetto di mettere in contatto gli intellettuali italiani con gli intellettuali del Mediterraneo orientale, che portarono alla diffusione di idee che non erano più legate al modo di vedere dominante all'epoca in Europa.
Altro fattore fu il papato: il pensiero dell'umanesimo va di sicuro contro la visione teologica del potere nel Medio Evo, in quanto l'uomo si separa da Dio (e conseguentemente dalla Chiesa) concentrandosi su di sé. Tuttavia anche la Chiesa contribuì allo sviluppo di questa filosofia mentre contemporaneamente la osteggiava in altri modi. In pratica il Papa aiutò lo sviluppo dei comuni (centro del pensiero umanistico) in quanto furono i baluardi militari di difesa contro l'Impero tedesco. Allo stesso tempo invece i comuni (diventati ormai signorie)rappresentavano un pericolo per il potere temporale della chiesa. Infatti era evidente alla politica del papato il rischio che una delle signorie italiane potesse riunire la penisola sotto un unico stato unitario, come era già successo nel resto dell'Europa. Per questo motivo il papato fu sempre un oppositore dello sviluppo di uno stato italiano forte, cercando una politica di equilibrio fra le esigenze delle varie signorie.
Nonostante questi numerosi e potenti nemici le signorie fiorirono per numerosi anni fino a raggiungere una grande espansione: insieme a queste quindi si prolungò nel tempo anche la cultura umanista, anche grazie alle università, sempre più numerose a causa della frammentazione in piccole città-stato che necessitavano di una classe dirigente che avesse un'istruzione efficiente e non legata alle istituzioni ecclesiastiche. Grazie a questa scuola efficiente, poiché dedicata a strette cerchie di persone (per lo più borghesi), ampliò le frontiere del sapere umano, condizione che portò l'uomo ad aiutarsi rispetto a Dio.ione dei re in epoca ellenistica.
Grazie all'unione di questi fattori ebbe inizio in Italia il Rinascimento, ovvero un periodo di espansione culturale ed artistica lungo tutto la penisola. L'Arte rinascimentale fu infatti molto contagiata da questo movimento culturale odierno in quanto le rappresentazione di Dio o di Santi diventa quasi assente mentre le rappresentazioni dell'uomo si moltiplicano. Il Rinascimento italiano politicamente terminò con la morte di Lorenzo il Magnifico (1492), mentre culturalmente proseguì per tutto il secolo successivo, fino agli inizi del XVII secolo.
È proprio nel 1600 che si diffonde in Italia una esaltazione dell'Arte del Rinascimento, ovvero il Barocco, movimento artistico che porta l'uomo a decorare gli edifici in modo estremamente fantasioso e vistoso. Centro del Barocco in Europa fu Roma, che attirò grandi artisti dal resto dell'Italia e del mondo.
È proprio nel 1600 che si diffonde in Italia una esaltazione dell'Arte del Rinascimento, ovvero il Barocco, movimento artistico che porta l'uomo a decorare gli edifici in modo estremamente fantasioso e vistoso. Centro del Barocco in Europa fu Roma, che attirò grandi artisti dal resto dell'Italia e del mondo.
I punti principali della filosofia umanista sono l'egemonia delle capacità umane su quelle divine e la riscoperta dell'antichità greco-latina.
In estrema sintesi oggi si intende per umanesimo, in senso pratico e politico, una “life-stance” ovvero una concezione del mondo basata sul buon senso, la ragione, la solidarietà ed il rispetto dei diritti umani. Le associazioni che si dichiarano umaniste lavorano a favore di uno stato laico - non solo nel senso di non confessionale - ma anche di uno stato che tratti i cittadini in modo uguale, senza privilegi né discriminazioni.
In estrema sintesi oggi si intende per umanesimo, in senso pratico e politico, una “life-stance” ovvero una concezione del mondo basata sul buon senso, la ragione, la solidarietà ed il rispetto dei diritti umani. Le associazioni che si dichiarano umaniste lavorano a favore di uno stato laico - non solo nel senso di non confessionale - ma anche di uno stato che tratti i cittadini in modo uguale, senza privilegi né discriminazioni.
La letteratura umanistica sposta i suoi interessi dall'etica e la teologia (Divina Commedia) alla figura dell'uomo che utilizza la sua intelligenza per risolvere situazioni in cui nulla può con la forza (Decameron), sviluppandosi poi fino alle commedie di Machiavelli ed alla sua opera politica (Il Principe), in cui l'autore chiarisce che l'artefice della storia è l'uomo e che questa non dipende più da un destino imposto da una divinità.
L'Umanesimo riscopre l'autonomia umana nell'arte: difatti gli artisti fanno opere non solo sotto richiesta del Papa ma anche di Signori locali e rappresentano esseri umani al posto di figure dogmatiche. Inoltre anche le scoperte scientifiche cominciano ad avere stampo più umano, smentendo in molti casi anche quelli che al tempo erano dogmi imposti dalla Chiesa. Uno dei massimi esponenti di questo Umanesimo scientifico è Leonardo da Vinci: costui analizzava e inventava sotto un'ottica umana e "futuristica", ovvero non tenendo particolari appoggio su Dio ma sulle esigenze e previsioni del futuro.
Sotto questo aspetto Masaccio fu un precursore delle tendenze artistiche umanistiche, in quanto i suoi dipinti, pur rappresentando episodi sacri (dato che ancora la maggior parte dei committenti erano enti religiosi), rappresenta i personaggi in modo estremamente realistico, ricollegandosi più a Giotto che ai pittori medioevali in cui la figura umana era idealizzata (e quindi stilizzata), nella Cacciata dal Paradiso terrestre della Cappella Brancacci Adamo ed Eva appaiono urlanti e disperati, invece delle figure inespressive dei secoli precedenti.
Tra i grandi pittori umanisti si può annoverare lo stesso Leonardo, come anche molti artisti celebri (Piero della Francesca, Sandro Botticelli) che si avvalsero delle corti e del mecenatismo dei Signori per ottenere commissioni su opere d'arte. Altro particolare è il fatto che la mente dell'artista umanista di solito è poliedrica, ovvero portata a realizzare opere artistiche coadiuvate da studi su alcune materie scientifiche: esempi sono il Leonardo, che realizzò numerose invenzioni, e Piero della Francesca, che fu un matematico oltre che un pittore.
Sotto questo aspetto Masaccio fu un precursore delle tendenze artistiche umanistiche, in quanto i suoi dipinti, pur rappresentando episodi sacri (dato che ancora la maggior parte dei committenti erano enti religiosi), rappresenta i personaggi in modo estremamente realistico, ricollegandosi più a Giotto che ai pittori medioevali in cui la figura umana era idealizzata (e quindi stilizzata), nella Cacciata dal Paradiso terrestre della Cappella Brancacci Adamo ed Eva appaiono urlanti e disperati, invece delle figure inespressive dei secoli precedenti.
Tra i grandi pittori umanisti si può annoverare lo stesso Leonardo, come anche molti artisti celebri (Piero della Francesca, Sandro Botticelli) che si avvalsero delle corti e del mecenatismo dei Signori per ottenere commissioni su opere d'arte. Altro particolare è il fatto che la mente dell'artista umanista di solito è poliedrica, ovvero portata a realizzare opere artistiche coadiuvate da studi su alcune materie scientifiche: esempi sono il Leonardo, che realizzò numerose invenzioni, e Piero della Francesca, che fu un matematico oltre che un pittore.
Per riscoperta dell'era latino-greca si intende lo studio dei testi e delle opere d'arte greco-romane, nonché l'ispirazione ad esse. Difatti quella dell'epoca romana viene considerata umanità, ovvero esempio di civiltà adatto appunto per l'Umanesimo.Determinante fu perciò la caduta dell'Impero Romano d'Oriente nel 1453 sotto i turchi ottomani: centinaia di letterati bizantini fuggirono in Italia, dove portarono numerosissimi testi greci che altrimenti non sarebbero stati recuperabili. Questi testi a loro volta diffusero la filosofia di autori come Platone che ancora non erano pienamente conosciuti e studiati.
L'opera classica più usata dagli umanisti fu forse il Codice giustinianeo, scritto da Giustiniano I (il più antico fondamento delle attuali leggi), dal quale poterono ricavare oltre che un Codice civile anche una buona base di studio delle lingue antiche.
L'opera classica più usata dagli umanisti fu forse il Codice giustinianeo, scritto da Giustiniano I (il più antico fondamento delle attuali leggi), dal quale poterono ricavare oltre che un Codice civile anche una buona base di studio delle lingue antiche.
by Giorgiogoogle
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